… se al professore cade l’occhio

In questi giorni stavo già preparando un post sui problemi del femminismo, purtroppo è lungo e complicato e la mia recente passione per il giardinaggio di bonsai su youtube mi ha impedito di completare l’opera. Ma ora se ne esce quest’altra protesta che, a mio avviso, ha pro e contro. Intanto raccontiamo la storia…

IL FATTO
Primo giorno di scuola al liceo Socrate di Roma, Garbatella. In attesa dei banchi, in alcune aule fanno lezione sulle sedie, come in tanti altri istituti (famosa la figuraccia di Toti che cercò di strumentalizzare una foto di una scuola che mostrava dei bambini in ginocchio). Gli studenti, e le studentesse, risultavano quindi totalmente visibili dalla cattedra (intendendo per tutta la durata della lezione, perchè ehy, un banco non ti copre come un burqa).
Tutto normale, ma la vicepreside (una donna) ha un’ideona: mandare un messaggio in cui si invita a non indossare la minigonna a scuola “altrimenti ai professori cade l’occhio“.
Questo ha provocato l’indignazione delle studentesse che ha fatto il giro sui social fino a sfociare nella manifestazione: si sono presentate tutte con la gonna e le gambe scoperte e han appeso cartelli in giro per l’istituto in cui denunciavano il fatto con frasi tipo “Non è colpa nostra se gli cade l’occhio. Stop alla violenza di genere“.

LA MIA RIFLESSIONE (deh, oh, il blog è il mio)
In questa protesta c’è tanto di giusto, e tanto di sbagliato. In breve, reputo giusta la protesta, e anche il modo di protestare, ma penso che, per quanto non sia sicuro che ciò che di sbagliato provenga dalle studentesse o dall’interpretazione della protesta che ho letto, ci siano tante cose che rendono anche questa manifestazione pseudofemminista sbagliata negli ideali.
Mi spiego: è giusta l’indignazione per la frase della vicepreside! Giustissima! Ma davvero il problema della gonne è che al professore, un adulto laureato di una certa età, possa cadere l’occhio sulle fattezze di una liceale? E anche fosse, stiamo rigirando la colpa sulla vittima: se il professore guarda le ragazzine, il problema NON sono le ragazzine, è il professore.

Quindi sì, la protesta, e quella frase “non è colpa nostra se gli cade l’occhio” fanno centro: dobbiamo smetterla di ragionare in questo modo. Un abbigliamento non giustifica una molestia (inoltre lasciatemi dire che se il problema è vedere due cosce, di questi tempi, come essere umano sei anche messo un pò male).

D’altra parte c’è anche un altro messaggio, che molti stanno lanciando, ed è quello della libertà di espressione, della libertà di scelta del proprio outfit, della libertà di… Cito un pezzo di un articolo a riguardo di questo fatto, dove si parla di una amica di una ragazza ripresa dalla vicepreside per il suo abbigliamento:
La ragazza ha comunque precisato che quello portato dall’amica non era un indumento troppo scoprente, ma “una gonna normale, morbida. E che comunque, a prescindere da tutto, era il suo modo di esprimersi”.
No, non a prescindere da tutto. Perchè è questo quello che ritengo sbagliato della protesta: il suo modo di esprimersi deve essere coerente con le regole (scritte e non) del rispetto del luogo in cui sta, in questo caso una scuola.

Una scuola deve formare un individuo anche in termini comportamentali, e il rispetto dell’istituzione e il rispetto verso gli altri ne fanno parte. Questo vuol dire che sia i maschi che le femmine sono tenuti ad avere un abbigliamento consono quando sono in classe. No alle minigonne o ai top troppo scollati, così come no per i maschietti ai pantaloncini troppo corti, o ai culi di fuori (dico per i maschietti, con quella moda dei calzoni abbondanti un pò da rapper) o ad altre cose che suvvia, a scuola dovrebbero essere proibite. Ancora, col discorso della libertà di fare qualcosa, si mina un valore che poi rende la società piena di gente che in virtù dei propri diritti, dimentica i propri doveri e pretende sempre più diritti a discapito degli altri (in questo caso del rispetto verso gli altri, siano essi persone o istituzioni o cose).
Andreste a un funerale in minigonna o coi pantaloni che vi scendono sotto le chiappe? E se (lo spero) non ci andreste, perchè volete andarci a scuola?

Per far capire meglio questo concetto, io mi domando ancora come mai sul posto di lavoro un maschietto è generalmente (non sempre, ma praticamente sempre se può entrare in contatto con clienti) tenuto a tenere i pantaloni lunghi (ok, a volte anche la camicia) mentre le donne possono andare in minigonna e sandali. E siccome so perchè l’uomo non può andare in pantaloncini corti, la domanda diventa piuttosto “perchè l’uomo deve mostrare rispetto al cliente mentre è considerato rispettoso per la donna andare vestita come le pare?“. Ok, la questione potrebbe complicarsi un pò perchè questa usanza potrebbe avere una qualche origine medioevale…

Quindi credo che, dal mio punto di vista, tutto questo sia stato semplicemente uno sbaglio di comunicazione, niente a che vedere con il maschilismo e il femminismo: la vicepreside ha mandato un messaggio sbagliato per una richiesta lecita.
Vi lascio la mia stessa opinione descritta in breve da un portavoce del M5S (io li odio, ma condivido questa posizione e l’ho trovata citata su un articolo)

La corretta comunicazione a scuola è fondamentale. Suggerire a studentesse e studenti, ma anche agli insegnanti, un…

Pubblicato da Vittoria Casa su Venerdì 18 settembre 2020

Per oggi è tutto. Stay tuned!

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I #Negazionisti, i #nomask, i #novax e la crisi della scienza

Abbiamo avuto un lockdown globale che è stato molto duro, persino durante il lockdown gli psicologi parlavano delle ripercussioni che questo avrebbe avuto sulla gente, compreso la paura di tornare a una vita normale che si riassume nella “sindrome della capanna“. Ma la sindrome della capanna non è la sola conseguenza del lockdown: gente “studiata” ha fatto un elenco molto interessante delle ripercussioni psicologiche, che comprende ansia e noia (ovviamente), frustrazione, paura ossessiva della contaminazione, stress e nervosismo, lo shopping compulsivo per non rimanere senza beni di primaria necessità, perdita di fiducia nei confronti delle fonti ufficiali di informazione e tutto questo può sfociare in situazioni peggiori nei casi delle persone psicologicamente vulnerabili.

I negazionisti sono quindi un parto della nostra risposta alla pandemia. Ma non tutti sono diventati negazionisti o novax come conseguenza della pandemia. Durante il lockdown eravamo bombardati da notizie di tutti i tipi, anche contrastanti, anche da professionisti (del resto si sa, il genio non esiste, e a volte è un idiota). In questo scenario i maestri della disinformazione hanno avuto un seguito elevatissimo, alcuni facevano in poche ore milioni di visualizzazioni su youtube, più di quanto molti video famosissimi che conosciamo abbiano fatto o faranno mai. Alcuni messaggi, per quant vergognosamente sbagliati, hanno avuto un ottimo appiglio nella scarsa conoscenza della gente in tema di medicina, virologia, buon senso e principalmente scienza, favoriti anche dal sentore di confusione che la scienza tradizionale mostrava, essendo all’oscuro di molti aspetti della pandemia.

Ma quando nel titolo parlo di crisi della scienza non mi riferisco affatto al fatto che, ovviamente, non sappiamo tutto. Mi riferisco invece al fatto che la scienza funziona benissimo con gli scienziati, ma se il metodo scientifico non viene capito dal popolo comune, ci ritroviamo che la scienza può essere manovrata dalla comunicazione, e rischiamo che l’1% dei scienziati, pure in malafede, hanno il seguito del 90% della popolazione, solo perchè dice loro quello che vogliono sentirsi dire. “La scienza non è democratica“, come dice spesso Burioni (che io non stimo, ma non per questo dice cose sbagliate), la velocità della luce non si decide per alzata di mano (– Piero Angela), quindi dire una cosa, o meglio, avere una opinione sulla scienza, non rende quell’opinione vera. La crisi della scienza è di non sapere comunicare a chi di scienza non si intende. Noi dovremmo fare studiare il metodo scientifico alle scuole medie: come una teoria scientifica diventa accettata, e come può essere tutto rimesso in discussione.

In questo periodo stiamo assistendo a manifestazioni #nomask, contrari all’uso della mascherina, a cui si sono aggiunti tutti i complottisti migliori: #novax, negazionisti e chissà chi altro. La prima (almeno, quella di cui sono a conoscenza) si è svolta a Berlino: sono stati più di 18 mila, tra cui novax, estrema destra (ma perchè? nel senso, cosa ci azzecca la politica con un movimento negazionista?), Robert Francis Kennedy Junior, nipote dell’ex presidente americano, rappresentanti del movimento QAnon (movimento nato da un utente di 4chan che si spacciava per persona che aveva accesso a documenti segreti, che dice che Trump stia combattendo contro i poteri forti, o Deep State)… insomma, tutta bella gente.

La seconda si è svolta a Roma ieri. Solo 1500 protestanti, ma tutte le migliori menti l’han sostenuta: Forza Nuova (organizzatori), Michelle Ferrari (pornoattrice), QAnon, «Popolo delle Mamme», no-vax, «Gli amici di Hulk», sovranisti, commercianti in crisi, Sara Cunial, la deputata No-Vax cacciata dal Movimento 5 Stelle, e Davide Barillari, anche lui ex-5 stelle. Povia, che è diventato il Signore del Complottismo, dopo aver vinto con la tristezza il Festival Di Sanremo ed essere poi stato dimenticato da tutti, ha fatto sapere che non ci sarebbe stato.

Per la millesima volta: NON CI SARÒ. MI MERAVIGLIO DEI GIORNALI. Non potrei mai andare in piazza con chi crede che il…

Pubblicato da Giuseppe Povia su Giovedì 3 settembre 2020

Anche il generale Pappalardo e i gillet arancioni, così come Vittorio Sgarbi, non ci sono andati, per ovvia avversione a Forza Nuova.

Si dovrebbe parlare di più di tali manifestazioni. Ma forse lo farò in un prossimo post. Stay tuned!

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#IoVotoBoh al referendum 2020

Due cose sono infinite: l’universo e il numero di parlamentari in Italia.
E sull’universo nutro ancora dei dubbi

— Albert Einstein

Sono confuso, sono molto confuso. E’ il 2020, sono passati 4 anni da quando ci provò (e fallì) Renzi. All’epoca sembrava meglio. Ora sono proprio confuso. Molto più della maggior parte delle persone che conosco, che sfoggiando grandissime perle di citazioni prese probabilmente dai Baci Perugina, di cui ho provato a dare un esempio con la citazione a inizio post, si schierano senza problemi, decisi.
Mi domando se lo fanno con cognizione di causa, o se la gente, come al solito, pensa di avere ragione anche se non sa di cosa sta parlando. Citerò quindi la mia manifesta perplessità in un post su facebook che ho appena messo:

Vi stimo tutti tantissimo che, coi vostri slogan da Baci Perugina, avete così chiara la vostra posizione sul…

Pubblicato da Andrea Lorenzani su Sabato 5 settembre 2020

Ora, io ho cercato di farmi un’idea, ma è complicato. Prima di tutto, se senti i politici loro sono estremamente in conflitto di interessi, quindi non saprei di chi fidarmi. Se non senti politici, c’è pieno di gente “politicizzata”, cioè che non ha idee proprie, ma che ti dice quello che la sua fazione politica dice (ancora peggio complottisti, leghisti, o qualsiasi altro gruppo di persone che sceglie apertamente di non capire…).

Ho detto: “Ma diamo un’occhiata a Twitter!!!“, sembrava un’idea geniale prima di farlo.

Ok, magari qualcuno ha anche una ragione più valida, se la cerchi bene. E allora cerchiamola, no?

Non sto scherzando, gente!!! Se guardate su Twitter, è realmente molto difficile trovare buone motivazioni per il no. C’è giusto qualcuno un pò preoccupato per la rappresentanza, ma la discussione non è quasi mai sui contenuti, quanto, come sempre, sul “far cadere il M5S” o il PD. La costituzione toccata per battaglia politica, di partito, non per migliorare le leggi, modernizzarle, renderle più efficaci…
Forse è per questo che mi sento depresso: non si parla più del contenuto, ma della ragione politica. Allora ti coglie il sospetto: magari il no non ha argomentazioni valide, mentre il sì è pieno di buoni motivi. Teniamo presente che secondo me sto benedetto numero di parlamentari andrebbe ridotto, e mi sarebbe andata bene la riforma Renzi, che non passò proprio perchè se la addossò Renzi, che però aveva perso quella sua predominanza personale.

Vado su Twitter e cerco motivazioni per il Sì. E avverto confusione, tipo

Voglio dire: molti che votano per il no sostengono proprio quello: il referendum del 2016 era pensato su una riforma organica, questo è una sciabolata semplicemente numerica. Ovvio che siano due cose diverse. Ammetto che io fossi per il sì per entrambe, ma mi rendo conto delle differenze, e son differenze che possono muovere il tuo voto da SI a NO.

Il resto son quasi tutti Grillini che dicono “Grande Di Maio, sei tutti noi!!” e non danno molte motivazioni. Di nuovo, molto parlare stile tifoseria, pochi contenuti. E voglio sottolinearlo bene: non è che nessuno porti contenuti, è che molti non li hanno. E quelli votano. E lo dico perchè a quanto pare è stato fatto un sondaggio sulla volontà di voto per Mentana, e il risultato è passato da 82-86% per il sì del 26 giugno al 68-72% per il sì del 4 settembre. Se ne devono convincere tanti, altrimenti vincerà il sì.

Io non so bene quale sia la mia posizione, per ora resto sul boh! E anche per questo motivo non riporto motivazioni nè dell’una nè dell’altra fazione!
Stay tuned!

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Jacob Blake e Black Lives Matter

Non abbiamo ancora smesso di discutere di #BlackLivesMatter per la morte di George Floyd che ecco un altro avvenimento raccapricciante.

Dunque, prima di parlare del nuovo caso, vorrei soffermarmi un minuto sul movimento #BlackLivesMatter perchè non è nato a Maggio del 2020, ma esisteva già dal 2013, anno della nascita, come protesta per l’assoluzione di George Zimmerman che aveva sparato a Trayvon Martin, diciassette anni. Ora, non voglio dilungarmi su quel caso, non lo conosco e dalla pagina di Wikipedia la faccenda è complicata. Però tenete presente che proprio il fatto che questi casi non si conoscano, è sintomo di quanti ne capitano. Se in Italia un diciassettenne viene crivellato quando è disarmato, in genere ce ne ricordiamo per un bel po’.

Ci sono troppi casi in America di persone di colore crivellate, così tanti che ormai si fa presto anche a trovarle su youtube (e scusate per le immagini un pò crude). E se cercate le notizie sui giornali, ce ne son così tante che alcune passano anche in secondo piano.

Diamo due numeri (presi da qui): nel 2019 sono state uccise dalla polizia 370 persone bianche e 235 nere e 158 ispaniche. Ora, incrociamo questi dati con la popolazione degli Stati Uniti (ad esempio, i dati attualmente qui che per il momento si riferiscono al 2019): I bianchi sono il 76.3% della popolazione, i neri sono il 13.4% e gli ispanici sono il 18.5%. Stando alle proporzioni sulla popolazione, se il 76.3% della popolazione genera 370 casi il 13.4% ne dovrebbe avere circa 65, non 235 (che in proporzione sono 3.6 volte di più del normale). In pratica, per ogni bianco che viene ucciso dalla polizia, ne vengono uccisi quasi 4 neri e quasi 2 (1.76) ispanici.

Dopo aver dato alcuni numeri, possiamo infine parlare del tema del nuovo scandalo. Veramente, mi sento abbastanza inadatto a trattare il tema, ma lascerò il più alle immagini. La storia, per come l’ho capita io, è che Jacob Blake, 29 anni, si era fermato a sedare una lite tra donne. Interviene la polizia, non si sa bene cosa succede, probabilmente i poliziotti vogliono arrestare anche Jacob, lui fa per tornare in macchina (dove c’erano i figli) e il poliziotto lo ferma e gli spara sette volte.

E niente, credo che non ci sia nulla da aggiungere.
Stay tuned!

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Su J. K. Rowling la transfobica

J. K. Rowling, la creatrice della serie di romanzi su Harry Potter, scrittrice, sceneggiatrice e produttrice cinematografica, è con molta probabilità uno di quei geni idioti di cui Barbascura potrebbe parlare. Ottima scrittrice, sicuramente la sua saga più famosa (Harry Potter, appunto) è stata un’opera che aveva un suo perchè, e quindi ha appassionato un numero esagerato di fan in tutto il mondo. Poi però sarebbe dovuta finire nell’oblio (a parte, le va concesso, per le opere di filantropia come la lotta alla povertà, alla difesa delle fasce più deboli come donne e bambini, aiuto alla ricerca scientifica… e anche per il sostegno contro la Brexit, magari – insomma, alcune cose buone le fa anche).

Purtroppo ha un concetto di femminismo bizzarro, ed è un pelo transfobico. Tutto questo venne a galla a dicembre del 2019, quando sostenne la ricercatrice britannica Maya Forstater, licenziata dopo aver detto “il sesso biologico è un dato oggettivo e che le donne transessuali non sono vere donne” (in UK possono licenziarti per molto meno – potete trovare un articolo qui). Da lì la scrittrice ha iniziato a scrivere sempre più spesso su questo tema, prima discutendo in un tweet un articolo che parla di “persone che hanno il mestruo” (e scherzando, dicendo qualcosa tipo “come si chiamano più le persone che hanno il mestruo? Danne, Fonne…“), in questo modo sottolineando che le donne sono tutte e solamente quelle che hanno il mestruo. Questa frase la avvicina alla visione del mondo denominata TERF (Femminismo Radicale che Esclude i Trans), a cui si avvicinò ancora di più col seguente post

Per dirla chiaramente, la posizione della Rowling è semplicistica rispetto ad una tematica complessa. Per la Rowling sei donna se hai vagina, tette e mestruo. Altrimenti sei uomo. Almeno dal punto di vista biologico, da cui però derivano i diritti: per lei condividere i diritti delle donne coi diritti dei trans genera un problema di “invasione” di uomini nel mondo delle donne che è inaccettabile. L’esempio più ovvio? Se il tuo sesso non si basa sull’avere il pene, puoi fingerti trans e infilarti nel bagno delle donne e molestarle, perchè l’identità di genere è di difficile dimostrazione.

Per cercare di facilitare la comprensione della problematica, cercherò di dire qualcosa che attualmente viene considerato lo standard per psicologi, sociologi e antropologi: ogni persona si identifica sessualmente in base a tre parametri: il suo sesso biologico, quello di cui parla la Rowling cioè banalmente se hai gli organi genitali maschili o femminili (teniamo presente che anche sul sesso ci sono casi limite, sia dal punto di vista cromosomico che ormonale che di caratteristiche, che ci portano a dire che un sistema binario uomo-donna è sbagliato anche sul sesso), il suo genere (gender in inglese), che riguarda il modo in cui la persona si definisce basandosi su come la società identifica gli uomini con le donne (e qui si hanno i maggiori contrasti, nei casi di sessi maschili che si ritengono donne o vice versa, ma si possono anche avere interpretazioni di se stessi temporanee, o alternative, per esempio quando si ritiene di non far parte di un sistema binario uomo-donna), e infine l’orientamento sessuale, che altro non è che il tipo di persona da cui la persona che si sta cercando di definire è attratta (anche qui è difficile pensare a un sistema binario, perchè una persona potrebbe essere attratta da un’altra che non fa parte del sistema binario). Come ribadito precedentemente, è una problematica complicata e se volete leggervi qualcosa di più vi suggerisco questo articolo, che ha anche un ottimo glossario su alcuni termini moderni.

Essendo un tema delicato, vorrei solo osservare alcuni dettagli: per una persona che nasce in un corpo di un sesso a cui però non si sente di appartenere, non poter avere gli stessi diritti di una persona che si sente come lui/lei ma ha avuto (di già) la fortuna di nascere col corpo giusto può essere deprimente. Inoltre, se nasci in un corpo che è del sesso sbagliato stai pur sicuro che già dovrai passare un mucchio di umiliazioni e bullismi. Discriminare tali persone perchè se si estendono i diritti anche a loro, magari qualcuno che a tale diritti non dovrebbe avere accesso se ne approfitta lo reputo un pò eccessivo: primo, non ce li vedo tutti sti uomini a spacciarsi per trans per finire nel bagno delle donne (si ok, era un esempio, ma anche l’esempio vale il controesempio), secondo, quanto tali diritti diventerebbero un danno e quanto una soluzione? Il modo di dire “fatta la legge, trovato l’inganno” vale per tutte le leggi e tutti i diritti, allora non si dovrebbero più fare leggi.

Tre attori principali della serie di Harry Potter si sono discostati dalla posizione dell’autrice dei romanzi. Il messaggio univoco è “le donne transgender sono donne, gli uomini transgender sono uomini” ma, sebbene di solito sia colpito dalla genialità di Emma Watson, mentre questa volta non si sia sprecata più del solito, e lo stesso Eddie Redmayne, il migliore questa volta è stato Daniel “Harry Potter” Radcliffe nella sua lettera, che vi consiglio di leggere.
E fanculo a chi si fa sempre i cazzi sulla vita degli altri!!!
Stay tuned!

PS: ho parlato di questo tema perchè oggi è tra i trending topics su Twitter #IStayWithJKRowling. Non so come mai, forse lo scoprirò, ma avere un minimo di background non faceva male

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Il genio non esiste (e a volte e’ un idiota)

Sono anni che faccio parte della ciurmazza, il gruppo di fan di Barbascura X. Lo seguo almeno da quando usci’ il suo primo video sui panda, che per rispetto alla perfezione, vi embeddo qui sotto.

Uno dei video piu’ belli, sicuramente quello che me lo ha fatto scoprire e amare

L’ho quindi visto iniziare ad avere un cospicuo seguito, gli ho visto iniziare ad avere successo, aprire un secondo canale, un sito web, diventare un musico, un instagrammer (assieme al suo gatto Temu) e, dulcis in fundo, aprire un canale Twitch e diventare uno streamer.

Di cosa parla? Beh, di scienza, prevalentemente, ma non solo. Un tempo faceva riassuntazzi di primi episodi di telefilm, di film, di cose particolari. Poi faceva “diari di bordo“, qualcosa tipo vlog della sua vita (lui e’ un chimico col dottorato che ha vissuto in diversi paesi d’Europa, soprattutto Epinal). E’ divertente, fa un contenuto adatto a un pubblico vario, senza (troppe) parolacce, i suoi video li fa rivedere a esperti, prima di pubblicarli, cosi’ potete stare tranquilli che non dice minchiate. Insomma, sebbene magari non tutti i video siano magnifici (ok, ditemi chi fa tutti video magnifici), mi diverto molto a vedere quello che pubblica, e a mio avviso e’ il migliore content creator su Twitch, perche’ fa vere trasmissioni, con ospiti, con temi, con contenuti, non parla di gossip o della sua vita o di cose alla Grande Fratello.

A quanto pare a un certo punto e’ entrato in contatto con la Edizioni TLON e gli ha proposto un… lui l’ha chiamata “conferenza” a quanto pare, ma si trattava di fare uno spettacolo teatrale. Mise su questo spettacolo chiamato appunto “Il genio non esiste, e a volte e’ un idiota” in cui, da scienziato, si divertiva a descrivere come le grandi menti del passato non fossero in realta’ grandi menti (semmai de-menti). Da questo spettacolo e’ venuta fuori l’idea di scriverci un libro, che e’ il tema di questo post. Il libro si chiama “Il genio non esiste (e a volte e’ un idiota)” e lo potete trovare su Amazon per esempio. 289 pagine.

Parla di quattro geni, e alcuni altri che ruotavano intorno ad essi. Il primo e’ Democrito, che si e’ soliti definire il padre dell’atomo. Barby ci ricorda che in realta’ di suo nella teoria dell’atomo c’e’ poco, perche’ gia’ altri ne parlavano. Quello che Democrito ebbe di diverso fu di essere stato schifosamente ricco, di aver preso la sua parte di eredita’ e invece di investirla se la sia spesa in quello che Barby definisce un Erasmus, cioe’ un lungo viaggio a incontrare le piu’ grandi menti dell’epoca. Finito in poverta’, decise (per farla breve) di mettersi a leggere il libro che aveva scritto in piazza, a quei quattro ignorantelli dei suoi concittadini, e questo lo rese figo e famoso. Ovviamente della sua teoria dell’atomo oggi sappiamo non esserci nulla di vero, pero’ babbeh, per millenni ha guidato la ricerca scientifica.

Il secondo e’ Newton. Anche li’ Barby si sofferma sulle scoperte. Tipo, la scomposizione di un fascio di luce con un prisma, attribuita a Newton solo perche’ Cartesio prima e Hooke dopo fecero lo stesso errore (e Hooke aveva gia’ corretto Cartesio) di non lasciare abbastanza spazio al prisma per mostrare tutti i colori che proiettava. Oppure la legge di gravitazione universale, che pero’ era stata gia’ teorizzata da Seneca. Inoltre su di lui, Barby racconta anche un po’ di retroscena da “genio” tipo che era fissato con la teologia e col cercare di calcolare le dimensioni di opere bibliche da quanto scritto nella Bibbia, oppure che avesse teorie complottiste sul fatto che Dio avesse ispirato Noe’ sulla teoria eliocentrica, ma i poteri forti abbiano insabbiato tutto. Un intero paragrafo e’ dedicato al fatto che Newtone si cimentasse in alchimia… e assaggiasse materiali come il mercurio, respirasse i fumi di altri metalli pesanti e cose cosi’. Infatti ebbe molti problemi di salute legati all’intossicazione di metalli pesanti.

Su Darwin ne dice un mucchio. Era un coglione figlio di papa’: faceva parte di un club che mangiava animali esotici. Non era riuscito a completare gli studi in nessuna scuola dove andava e parti’ per il famoso viaggio intorno al mondo per noia e per forcare (saltare) gli studi. Ebbe diverse botte di culo: in una spedizione doveva andare con 8 compagni, ma poi preferi’ mettersi a catalogare schifezze. Gli altri 8 andarono, presero una malattia e morirono tutti. Uno che aveva trovato reperti simili e stava arrivando a conclusioni simili alle sue su un’altra nave nello stesso periodo naufrago’ e perse due anni di lavoro. La sua teoria evolutiva addirittura era stata ipotizzata dal nonno. Ma la parte migliore e’ che decise di pubblicare le sue scoperte postumo perche’ non voleva scontrarsi con critici e Chiesa, ma uno studioso contemporaneo, Alfred Russel Wallace, arrivo’ alle stesse conclusioni. Gli stava per fottere il posto nella storia quando… decise di mandare il suo articolo superinnovativo di quelli che valgono il Nobel proprio a lui, a Darwin!!! Ma che genio!!!

Su Marconi e Tesla si sofferma a spiegare che il primo non invento’ nulla: quando stava facendo gli esperimenti di trasmissione a un Km di distanza, Tesla gia’ faceva quello a 50 Km. Marconi era piu’ ricco e piu’ imprenditore, ma adottava un metodo fantastico per i suoi esperimenti: a cazzo di cane! Nel senso che provava a caso finche’ non riusciva. Tesla era piu’ intelligente, ma si fece fottere da Edison, da Marconi… da chiunque. La sua battaglia con Edison ha ispirato il film The Current War (che in italia han storpiato in Edison: l’uomo che illumino’ il mondo). Mi e’ piaciuto un mucchio la storia della scommessa con Edison: Edison disse a Tesla che gli avrebbe dato 50.000 dollari se gli migliorava la dinamo a corrente continua. Tesla si isolo’ per un anno e dopo enorme lavoro gli porto’ i progetti per un miglioramento colossale. Ed Edison gli disse “Ma io stavo scherzando” e non lo pago’. Barby si sofferma sul fatto che ci sono diversi indizi (riportati nel libro) che potrebbero dimostrare che Tesla era un pelo autistico, e magari quello di Edison fu davvero uno scherzo.
Su Marconi vorrei solo soffermarmi sull’esperimento piu’ botta di culo: trasmettere un segnale a 3000 km di distanza. Oggi sappiamo che serve un satellite perche’ la terra e’ piatta e le onde van dritte. Ma Marconi ci riusci’!!! Tutto il mondo scientifico, che fino al secondo prima lo perculava, rimase sbigottito. Come successe? Beh, perche’ la ionosfera fa da scudo a un ristretto spettro di onde, ESATTAMENTE quelle che uso’ lui per caso. Quindi il suo segnale rimbalzo’ NON UNA, MA DUE volte sulla ionosfera e per caso colpi’ il ricevitore. Tutti muti, e lui re del mondo scientifico.

L’ultimo scienziato analizzato e’, ovviamente, Einstein. Lui era uno studioso vero, magari solleticato dalla posizione all’ufficio brevetti, ma Barby ne sottolinea solo un aspetto di disagio, piu’ che di incapacita’. Quando formulo’ la teoria della relativita’ ristretta, cerco’ di arrivare a una formula (quella della relativita’ allargata), anche facendosi aiutare da amici matematici. Ma a un certo punto gli prese il disagio perche’ un premio nobel per la matematica (David Hilbert) si decise a provare a formularla anche lui, e a causa della paranoia inizio’ a non vivere piu’ per focalizzare la sua vita nella stesura della formula. Ce la fece in contemporanea con Hilbert, ma la pubblico’ per primo.
Interessante anche la storia del suo cervello, trafugato da morto dal patologo Thomas Harvey, che rinuncio’ a una vita normale e una carriera da medico solo per tenersi i pezzi del cervello di Einstein.

Insomma, il libro e’ un po’ come una serie di post su un blog. Lo stile e’ pessimo, scritto MALEEEEH, come direbbe lui, con voli pindarici a gogo e un linguaggio moderno, forse un pelo bimbominkiesco. Ma e’ bello cosi’: ci son tanti aneddoti, tante storielle, e passa una meraviglia. Sicuramente da leggere per chi ama i video e le live.
Per oggi e’ tutto. Stay tuned!!!

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Previsioni sul secondo lockdown

Va male, gente, va molto male. Sono sceso in Italia quasi a inizi Luglio, cioè quando han riaperto le tratte aeree da Londra all’Italia. Il 10 Luglio il numero dei nuovi casi giornalieri era di circa 200 persone al giorno, ampiamente sotto controllo. Ma le regole, per quanto in Italia fossero migliori che in altri paesi, erano molto permissive. E così il virus si è diffuso. Per chi capitasse su questo blog per questa notizia, non sono un virologo, mi attengo ai dati ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e cerco di dire cose coerenti col mondo scientifico, ma siccome anche il mondo scientifico si divide un pò, darò la mia personale previsione.

A fine Luglio il numero di nuovi casi giornalieri era quasi raddoppiato: 400 al giorno. Questo ci diceva, come ogni persona dotata di un minimo di intelligenza ha sempre sostenuto, che il virus non era scomparso, ma che attendeva nell’ombra per darci il secondo colpo. Teniamo sempre presente che sappiamo che il covid si manifesta nei primi 14 giorni dopo che una persona l’ha contratto, in genere intorno al quinto giorno. Se oggi qualcuno vi infetta, domani potreste avere i sintomi, probabilmente li avrete in 5 giorni, ma se va male (e sì, si tratta di sfortuna perchè senza sintomi per lungo tempo avete più probabilità di infettare gli altri) li avrete tra 14 giorni. Tutto questo escludendo che possiate rimanere asintomatici, esistono anche quelli, purtroppo.

Il giorno di ferragosto il numero dei casi giornalieri era salito ancora, a 574. Difficile stabilire un trend con tre soli valori, ma siccome in 15 giorni (metà mese) erano cresciuti di quasi 200 casi al giorno (esattamente lo stesso incremento dal 10 luglio a fine luglio), il trend sembrava stabile, leggermente in rialzo. Quasi 200 casi in più dei 15 giorni prima. Se questo era esatto, a fine Agosto il numero dei casi sarebbe stato circa 800 al giorno, non bene ma nemmeno malissimo.
Il problema è che ferragosto, in Italia, è una festività particolare, a cui la gente non rinuncia. Io ero in ferie ma non mi son dato alle pazze gioie, sono però andato al mare ma in maniera intelligente: partenza alle 4 del pomeriggio, bici, arrivato là mi son fatto le mie due ore di camminata sul bagnasciuga e poi, verso le 7, mezz’ora di pausa sul mio asciugamano e via verso casa. Non rimanendo fermo non ho avuto gente intorno che mi potesse contagiare, ma ho visto una amica (da cui mi son tenuto distante), che mi ha detto che nella sua spiaggia la gente era ammassata come tutti gli anni. Insomma, da lì i numeri sono scoppiati: il 20 agosto ne abbiamo avuti 845, il 21 ne abbiamo avuti 947 e il 22 (cioè ieri) ne abbiamo avuti 1071. Se contate che il 20 erano 5 giorni da ferragosto, e che i nuovi casi contagiati a ferragosto continueremo a vederli fino al 29, il trend è chiaro.

L’età, dal primo lockdown, è molto calata: a infettarsi sono di più i giovani. Questo probabilmente (a mio avviso) perchè sono quelli che si sono mossi di più, e che quindi entrano più in contatto col virus. Adesso, è vero che si stanno anche facendo più tamponi, ma i numeri spaventano un po’. Penso che sia quasi certo, come dicevano mesi fa, che ci sarà bisogno di un secondo lockdown in autunno… ma quando? Perchè se si stima sul numero di tamponi, i nuovi infetti non son tanti, però crescono. Inoltre c’è stato questo effetto estate calda, che ha abbassato il numero dei contaggi, forse perchè i droplets (le mini gocce d’acqua) emesse dal fiato o dagli starnuti si vaporizzano al volo (infatti il 15 Agosto in Svezia il numero dei nuovi casi era simile all’Italia, ma in Svezia la popolazione è numericamente inferiore e naturalmente più distanziata, vivendo in centri piccolissimi e distanti tra loro, però non ha un’estate calda).

La mia previsione: io credo che dopo il 7 Settembre (data in cui tornerò in Inghilterra) si starà già parlando in Italia di chiudere di nuovo tutto. Da fine Settembre i numeri spaventeranno, e si sarà già avuto un dibattito politico all’Italiana (Salvini che fa il populista e chiede tutto aperto e le dimissioni del governo, Meloni che parla di dittatura d’emergenza e cose così). Secondo me a Ottobre si chiuderà tutto, ma qui si scatenerà un problema: dal primo lockdown han preso piede teorie complottiste di tutti i tipi, con esempi di stati come il Regno Unito che non ha chiuso nulla. Il governo dovrà quindi decidere: o si impone con la forza il lockdown ancora più impopolare del primo, o si rischia di nuovo il collasso. Unica alternativa: o la gente inizia a capire le regole della diffusione (tipo: va bene, avete fatto ferragosto, ma poi potevate stare un pò isolati per i 10 giorni seguenti, no?) e iniziamo a usare la testa, o esce una cura. E non intendo un vaccino (che richiede un periodo di sperimentazione, e quindi non sarà disponibile fino al 2021), ma proprio che l’uso di qualcosa che già si utilizza ed è testato può aiutare contro il covid.
Tenete presente che i complottisti e gli anti-scientifici stanno elaborando le teorie più assurde per opporsi a mascherine, vaccini, cure e controlli, e loro saranno il problema del secondo lockdown.

Ci sono teorie più ottimiste che dicono che potrebbe non esserci nessun secondo lockdown. Lo spero proprio!!! Ma non sono molto ottimista.
Stay tuned!

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… e poi Salvini venne a Sarzana

C’è stata un pò di bufera su Salvini a Sarzana. Il capo indiscusso della Lega, quello che cantava “Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani” e che ora, resosi conto che i napoletani votano, ha spostato il suo bersaglio sugli immigrati (così da aggiungere alla sua schiera non solo tutti quelli che ne facevano parte prima, ma anche quei napoletani o “terroni” che sono razzisti), è arrivato nella città che ha nelle sue radici nella battaglia partigiana.

Però i Napoletani la presero bene

Ora, io vorrei dire un paio di cose. La polemica su internet (o meglio, sui social) è nata per due motivi: il primo è che la nota libreria del fumetto Comic House ha messo un post sulla sua pagina facebook un tantinello aggressivo.

Questa è la nostra vetrina per domani. Dedicata a una fogna, e a chi la ospiterà in una città che si è distinta per la…

Pubblicato da Libreria del Fumetto "Comic House" su Mercoledì 19 agosto 2020

Ora, mi trovo ovviamente in disaccordo con il tono di tale post: se assumi lo stesso comportamento di coloro a cui ti ribelli, rischi di non essere diverso da loro, anche se lo fai per gli ideali opposti. Ma c’è un “però“. Per quanto i toni fossero sfrontati, per quanto il riferimento al #ciaoMatteo capovolto fosse un riferimento ovvio a Piazzale Loreto, per quanto si desse a Salvini del Maiale (che comunque è una bestia nobile, non capisco perchè lo si usi per insultare), non c’era nessuna minaccia. Il riferimento a Piazzale Loreto in una frase che rimanda alle origini partigiane, ha un ovvio significato, capisco che può essere interpretata come un “ti ammazzo“, ma è ovvio, siccome il post non lo minaccia, che in realtà si stia parlando di associare Salvini al fascismo. E questo è solo una critica al suo operato.

D’altra parte Salvini, che ha molta più visibilità di Comic House, nell’account SalviniOfficial (che risulta in questo momento sospeso), ha messo un post contro la libreria, e questo ha scatenato migliaia di commenti sul post della libreria, alcuni, a quanto pare (non ne ho letti, devo essere sincero) con insulti e minacce di morte.

Per lasciare due riferimenti, ha parlato della cosa Il Secolo XIX e La Gazzetta della Spezia e Città della Spezia (contiene anche l’immagine del post su twitter). Interessante anche il sostegno di Silvia Gobbetti in questo articolo.

Il secondo motivo che ha scatenato la buffera è Gemmi: come potete leggere nel post di riferimento de Il Secolo XIX, alcuni oppositori di Salvini se la sarebbero presa con la pasticceria Gemmi per avere ospitato il leader della Lega. La proprietaria ha subito risposto dicendo che lei si fa i cazzi suoi, ospita gente di tutti i partiti perchè, giustamente, è una pasticceria, non una tribuna politica.

Io son totalmente contrario ai valori della Lega, e penso che dovrei soffermarmi di più su quello che penso a riguardo, ma quello che vorrei che passasse da questo post sono due concetti: dissentire è un diritto, ma va fatto civilmente (a meno che non siamo in guerra, ovviamente), e per un esercizio commerciale è ingiusto pensare che o si prende posizione o si sta favorendo gli ideali della persona che servi. Gemmi ha fatto bene a servire Salvini, come Comic House ha fatto bene a dissentire. Anche se ammetto, non sono d’accordo sui toni di Comic House… anche se ovviamente non sono d’accordo nemmeno sulla reazione dei simpatizzanti di Salvini (e no, mi spiace, non vale il fatto che ha iniziato lui per primo, non siamo bambini).

Stay tuned!

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Comprare titoli nobiliari

!!!RIPORTO QUESTO ARTICOLO CHE SCRISSI IN UN ALTRO BLOG!!!

Probabilmente coloro che leggono il mio blog da tempo conosceranno giá Sealand perché ne parlai tempo fa. E’ un “principato”, nel senso che é una piattaforma bellica in acque internazionali poco distante dalle coste della Gran Bretagna. Abbandonata dopo la guerra, é stata occupata da una famiglia che l’ha autoproclamata stato indipendente. Nessuno stato al mondo ha accettato questa cosa, ma si limitano a fottersene.
Ha una storia travagliata: anni fa fu invasa, e la famiglia regnante pagó dei mercenari per riprendersela. Poi ci fu un incendio. In realtá fu famosa per essere anche la base di Napster, quando il mondo voleva bandire il peer to peer musicale. Ma perché ne parlo?
Perche’ ho scoperto il grande mondo dei titoli nobiliari in vendita (a BASSISSIMO prezzo, perche’ poi uno puo’ comprarsi un titolo prestigioso pagandolo caro). Sono ragazzate, ma magari per chi é appassionato possono essere interessanti. Infatti vi sono diversi modi a questo mondo di ottenere titoli nobiliari del tutto validi, cosí l’altro giorno ho fatto una piccola ricerca e volevo condividerla.

Parlo di titoli del tutto ufficiali, acquistabili e che non comportano effetti collaterali tipo pagare tasse o venire arrestati, e vorrei ancora sottolinearlo, a bassissimo prezzo. Si’ perche’ in genere un titolo nobiliare é associato a un terreno di cui si é padroni. Solo che poi ogni stato applica le sue leggi, quindi per esempio in Inghilterra é del tutto legale comprare un pezzo di terreno “a scopo di dono” e diventare a tutti gli effetti un proprietario di terre, da cui scaturisce il titolo di Lord o Lady. Attenzione, é Lord/Lady nel vero significato del titolo, cioé possessore di terra, non potete andare alla Camera dei Lord, peró é un titolo ufficiale.
Ovviamente il primo posto che vi vende titoli nobiliari é proprio Sealand (ha il solo difetto che, non essendo esattamente uno stato riconosciuto, il suo titolo ha ben poco valore): sul sito Governativo del Principato di Sealand potete acquistare il titolo di Lord, Barone, Conte o Cavaliere di Sealand, e potete farvi anche la carta di identitá se la volete.
Ma esistono diversi altri siti per acquistare titoli nobiliari: uno che ne racchiude alcuni é questo, da cui potete acquistare titoli nobiliari tedeschi, irlandesi, scozzesi e altri tipo quello di Lord di Sherwood (Robin Hood lo conoscete?).

Esiste un altro sito ben fatto (questo) che vende titoli, ma ve lo sconsiglio perche’ costano troppo, anche piu’ di 1000 euro. Invece per 29.99 sterline potete diventare Signore di Blackwood su questo sito. Altri titoli analoghi e meno folkloristici sono Lairds di GlencoeLaird di Lochaber e per finire potete comprare, a prezzi molto alti (si parla anche di 500.000 euro per il titolo di duca), alcuni titoli nobiliari francesi da La fondazione Svizzera dell’Ordine dei Cavalieri di Rondmons.
Stay tuned!

UN UTENTE, tale Massimo, CI TENNE A FARMI SAPERE che siste anche un altro sito che vende titoli nobiliari, http://www.northpearl.org

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#7PCM: Libertà di opinione

Un diritto fondamentale è sancito in tutte le democrazie moderne, e nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Ve ne cito una definizione sola, ma ci sono varianti: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere“. La libertà di espressione e opinione è assolutamente basilare anche nella democrazia italiana. Dunque come può essere considerata un Peccato Capitale Moderno?

Beh, semplicemente perchè si sta abusando di tale libertà, che ormai giustifica ogni cazzata che diciamo, anche la più falsa, la più sbagliata, al punto che se diciamo una cosa, e ci rendiamo conto che è sbagliata, anzi che ammettere l’errore, possiamo dire che quella è una nostra opinione, e appellarci alla libertà di opinione per darci ragione. Io ho visto usare la libertà di opinione per giustificare concetti matematici sbagliati, del tipo che 3+2=6. Ovviamente le occasioni in cui è più fastidioso sentire usare la libertà di opinione come scusa, è quando si riportano informazioni false o anti scientifiche. Terrapiattisti, religiosi, no-vax… quando ti senti dire “ma i vaccini fan molto male, se qualcuno ha scritto che portano l’autismo…” e non puoi dimostrare nulla che tutto quello che dici si scontra con un “oh, comunque questa è la mia opinione, ci sarà ancora la libertà di opinione no?“, ti viene da dire parolacce.

NO, LA LIBERTA’ DI OPINIONE NON E’ QUESTO!!! Non è poter dire cazzate e averci sempre ragione. In Italia ne abbiamo messo in costituzione una definizione forse un poco più onesta, perchè almeno sul diritto di cronaca e critica si devono mantenere, tra gli altri principi, quello di veridicità: non si può fare critica o cronaca su notizie false. E’ un contesto giuridico complesso, e non ho gli strumenti per discuterne, quello che secondo me rende questo principio un nuovo peccato mortale è l’abuso che se ne fa al fine di garantirsi la possibilità di essere nel giusto, qualsiasi cosa si stia dicendo.

Per fortuna nel privato, quindi su piattaforme di colossi quali Facebook o Youtube, si possono adottare metodi non tanto per censurare, quanto per limitare la visibilità di opinioni false o inverificabili. Ma questo non basta.
Ci scontriamo ogni giorno con persone che, per via di questo principio fondamentale, pretendono che le loro opinioni, false, sbagliate e infondate, abbiano valore, spesso lo stesso valore di posizioni autorevoli, di studiosi o di gente che ha speso la propria vita investigando un particolare settore.

E in un mondo dove tutti possono entrare in contatto con tutti gli altri, dove esiste un canale di comunicazione tanto completo quanto internet, la libertà di opinione è soprattutto abusata da coloro che hanno opinioni approssimate, ma che hanno tanto tempo per diffonderle a regola d’arte. Non c’è più scontro su posizioni di valore, ma su forme di comunicazione, dove il meno preparato su un tema può far valere la propria opinione più di uno studioso, se sfrutta bene i mezzi di comunicazione.

A tal proposito vi metto un video (purtroppo in inglese) del programma Last Week Tonight with John Oliver, dove viene espresso un parere interessante in relazione alla libertà di opinione e alle proporzioni su tali opinioni.

Spero di avere chiarito il concetto secondo cui la Libertà di Opinione è il primo vizio capitale moderno. Stay tuned!

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