Sono anni che faccio parte della ciurmazza, il gruppo di fan di Barbascura X. Lo seguo almeno da quando usci’ il suo primo video sui panda, che per rispetto alla perfezione, vi embeddo qui sotto.
L’ho quindi visto iniziare ad avere un cospicuo seguito, gli ho visto iniziare ad avere successo, aprire un secondo canale, un sito web, diventare un musico, un instagrammer (assieme al suo gatto Temu) e, dulcis in fundo, aprire un canale Twitch e diventare uno streamer.
Di cosa parla? Beh, di scienza, prevalentemente, ma non solo. Un tempo faceva riassuntazzi di primi episodi di telefilm, di film, di cose particolari. Poi faceva “diari di bordo“, qualcosa tipo vlog della sua vita (lui e’ un chimico col dottorato che ha vissuto in diversi paesi d’Europa, soprattutto Epinal). E’ divertente, fa un contenuto adatto a un pubblico vario, senza (troppe) parolacce, i suoi video li fa rivedere a esperti, prima di pubblicarli, cosi’ potete stare tranquilli che non dice minchiate. Insomma, sebbene magari non tutti i video siano magnifici (ok, ditemi chi fa tutti video magnifici), mi diverto molto a vedere quello che pubblica, e a mio avviso e’ il migliore content creator su Twitch, perche’ fa vere trasmissioni, con ospiti, con temi, con contenuti, non parla di gossip o della sua vita o di cose alla Grande Fratello.
A quanto pare a un certo punto e’ entrato in contatto con la Edizioni TLON e gli ha proposto un… lui l’ha chiamata “conferenza” a quanto pare, ma si trattava di fare uno spettacolo teatrale. Mise su questo spettacolo chiamato appunto “Il genio non esiste, e a volte e’ un idiota” in cui, da scienziato, si divertiva a descrivere come le grandi menti del passato non fossero in realta’ grandi menti (semmai de-menti). Da questo spettacolo e’ venuta fuori l’idea di scriverci un libro, che e’ il tema di questo post. Il libro si chiama “Il genio non esiste (e a volte e’ un idiota)” e lo potete trovare su Amazon per esempio. 289 pagine.
Parla di quattro geni, e alcuni altri che ruotavano intorno ad essi. Il primo e’ Democrito, che si e’ soliti definire il padre dell’atomo. Barby ci ricorda che in realta’ di suo nella teoria dell’atomo c’e’ poco, perche’ gia’ altri ne parlavano. Quello che Democrito ebbe di diverso fu di essere stato schifosamente ricco, di aver preso la sua parte di eredita’ e invece di investirla se la sia spesa in quello che Barby definisce un Erasmus, cioe’ un lungo viaggio a incontrare le piu’ grandi menti dell’epoca. Finito in poverta’, decise (per farla breve) di mettersi a leggere il libro che aveva scritto in piazza, a quei quattro ignorantelli dei suoi concittadini, e questo lo rese figo e famoso. Ovviamente della sua teoria dell’atomo oggi sappiamo non esserci nulla di vero, pero’ babbeh, per millenni ha guidato la ricerca scientifica.
Il secondo e’ Newton. Anche li’ Barby si sofferma sulle scoperte. Tipo, la scomposizione di un fascio di luce con un prisma, attribuita a Newton solo perche’ Cartesio prima e Hooke dopo fecero lo stesso errore (e Hooke aveva gia’ corretto Cartesio) di non lasciare abbastanza spazio al prisma per mostrare tutti i colori che proiettava. Oppure la legge di gravitazione universale, che pero’ era stata gia’ teorizzata da Seneca. Inoltre su di lui, Barby racconta anche un po’ di retroscena da “genio” tipo che era fissato con la teologia e col cercare di calcolare le dimensioni di opere bibliche da quanto scritto nella Bibbia, oppure che avesse teorie complottiste sul fatto che Dio avesse ispirato Noe’ sulla teoria eliocentrica, ma i poteri forti abbiano insabbiato tutto. Un intero paragrafo e’ dedicato al fatto che Newtone si cimentasse in alchimia… e assaggiasse materiali come il mercurio, respirasse i fumi di altri metalli pesanti e cose cosi’. Infatti ebbe molti problemi di salute legati all’intossicazione di metalli pesanti.
Su Darwin ne dice un mucchio. Era un coglione figlio di papa’: faceva parte di un club che mangiava animali esotici. Non era riuscito a completare gli studi in nessuna scuola dove andava e parti’ per il famoso viaggio intorno al mondo per noia e per forcare (saltare) gli studi. Ebbe diverse botte di culo: in una spedizione doveva andare con 8 compagni, ma poi preferi’ mettersi a catalogare schifezze. Gli altri 8 andarono, presero una malattia e morirono tutti. Uno che aveva trovato reperti simili e stava arrivando a conclusioni simili alle sue su un’altra nave nello stesso periodo naufrago’ e perse due anni di lavoro. La sua teoria evolutiva addirittura era stata ipotizzata dal nonno. Ma la parte migliore e’ che decise di pubblicare le sue scoperte postumo perche’ non voleva scontrarsi con critici e Chiesa, ma uno studioso contemporaneo, Alfred Russel Wallace, arrivo’ alle stesse conclusioni. Gli stava per fottere il posto nella storia quando… decise di mandare il suo articolo superinnovativo di quelli che valgono il Nobel proprio a lui, a Darwin!!! Ma che genio!!!
Su Marconi e Tesla si sofferma a spiegare che il primo non invento’ nulla: quando stava facendo gli esperimenti di trasmissione a un Km di distanza, Tesla gia’ faceva quello a 50 Km. Marconi era piu’ ricco e piu’ imprenditore, ma adottava un metodo fantastico per i suoi esperimenti: a cazzo di cane! Nel senso che provava a caso finche’ non riusciva. Tesla era piu’ intelligente, ma si fece fottere da Edison, da Marconi… da chiunque. La sua battaglia con Edison ha ispirato il film The Current War (che in italia han storpiato in Edison: l’uomo che illumino’ il mondo). Mi e’ piaciuto un mucchio la storia della scommessa con Edison: Edison disse a Tesla che gli avrebbe dato 50.000 dollari se gli migliorava la dinamo a corrente continua. Tesla si isolo’ per un anno e dopo enorme lavoro gli porto’ i progetti per un miglioramento colossale. Ed Edison gli disse “Ma io stavo scherzando” e non lo pago’. Barby si sofferma sul fatto che ci sono diversi indizi (riportati nel libro) che potrebbero dimostrare che Tesla era un pelo autistico, e magari quello di Edison fu davvero uno scherzo.
Su Marconi vorrei solo soffermarmi sull’esperimento piu’ botta di culo: trasmettere un segnale a 3000 km di distanza. Oggi sappiamo che serve un satellite perche’ la terra e’ piatta e le onde van dritte. Ma Marconi ci riusci’!!! Tutto il mondo scientifico, che fino al secondo prima lo perculava, rimase sbigottito. Come successe? Beh, perche’ la ionosfera fa da scudo a un ristretto spettro di onde, ESATTAMENTE quelle che uso’ lui per caso. Quindi il suo segnale rimbalzo’ NON UNA, MA DUE volte sulla ionosfera e per caso colpi’ il ricevitore. Tutti muti, e lui re del mondo scientifico.
L’ultimo scienziato analizzato e’, ovviamente, Einstein. Lui era uno studioso vero, magari solleticato dalla posizione all’ufficio brevetti, ma Barby ne sottolinea solo un aspetto di disagio, piu’ che di incapacita’. Quando formulo’ la teoria della relativita’ ristretta, cerco’ di arrivare a una formula (quella della relativita’ allargata), anche facendosi aiutare da amici matematici. Ma a un certo punto gli prese il disagio perche’ un premio nobel per la matematica (David Hilbert) si decise a provare a formularla anche lui, e a causa della paranoia inizio’ a non vivere piu’ per focalizzare la sua vita nella stesura della formula. Ce la fece in contemporanea con Hilbert, ma la pubblico’ per primo.
Interessante anche la storia del suo cervello, trafugato da morto dal patologo Thomas Harvey, che rinuncio’ a una vita normale e una carriera da medico solo per tenersi i pezzi del cervello di Einstein.
Insomma, il libro e’ un po’ come una serie di post su un blog. Lo stile e’ pessimo, scritto MALEEEEH, come direbbe lui, con voli pindarici a gogo e un linguaggio moderno, forse un pelo bimbominkiesco. Ma e’ bello cosi’: ci son tanti aneddoti, tante storielle, e passa una meraviglia. Sicuramente da leggere per chi ama i video e le live.
Per oggi e’ tutto. Stay tuned!!!